Preparazione di una matrice per l'acquaforte
- Marco Poma
- 8 gen 2024
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 9 mar
L'acquaforte è una tecnica calcografica indiretta per mezzo della quale si incidono segni con punte metalliche attraverso l'uso di agenti corrosivi sulla matrice. Nella calcografia indiretta solitamente le matrici più utilizzate sono di zinco e di rame mentre le sostanze mordenti possono essere degli acidi come il nitrico per lo zinco o dei sali come il cloruro ferrico per il rame.
Per far sì che si ottenga l'incisione così come la vogliamo dobbiamo innanzitutto svolgere dei passaggi preliminari sulla matrice per renderla pronta alla morsura.
PROTEZIONE DELLA MATRICE
- Plastica adesiva
- Nastro da imballaggio (opzionale)
- Vernice satinata/Cera dura
- Piano riscaldato (opzionale)

Un'accorgimento fondamentale prima di procedere alla morsura è sempre quello di proteggere il retro della lastra per impedire possa essere morso. Quest'azione evita così di scaricare velocemente la potenza dell'agente corrosivo, di proteggere la matrice da morsure indesiderate e permette in futuro di utilizzare il retro della matrice come nuova superfice da incidere.
Suggerisco l'utilizzo della plastica adesiva facilmente reperibile in qualsiasi ferramenta, essa a differenza del nastro adesivo ha una maggiore resistenza e può essere utilizzata per tutta la fase di incisione fino alla stampa finale.
La applico stendendola con l'aiuto di una squadra per evitare la formazione di bolle, faciendo attenzione a non sovrapporre diversi pezzi di plastica adesiva in quanto, questi in fase di stampa possono deformare la lastra per via della forte pressione del torchio, meglio dunque se possibile applicare un unico foglio di plastica.

Per la stesura della vernice protettiva ci sono diversi prodotti utilizzabili: in questo caso scelgo la vernice satinata.
La matrice, protetta sul retro e sgrassata, viene poggiata su un supporto rialzato possibilmente più piccolo della matrice, questo per evitare che la vernice in fase di stesura vada sul retro. La vernice satinata è una vernice a base di bitume liquido, cera d'api e nero fumo. Rispetto alla cera dura (più economica) la vernice satinata presenta alcuni vantaggi: entra più facilmente all'interno di segni già incisi, la sua stesura non richiede un rullo ed il piano riscaldato. Per stenderla basta utilizzare una pennellessa a setole naturali, le quali evitano di lasciare segni marcati di vernice sulla matrice nel momento della stesura, grazie alla loro morbidezza.
Stendiamo dunque la vernice con una pennellessa di pelo di bue. Può essere comodo crearsi un barattolo con pennellessa misura minima 40 da incastrare nel tappo in modo di avere uno strumento sempre pronto all'utilizzo senza dover ogni volta lavare la pennellessa.

La stesura deve essere più omogenea possibile, basta uno strato leggero altrimenti la fase di asciugatura sarà molto lunga. Se rimangono i segni delle pennellate suggerisco di stendere per mezzo minuto la matrice sul piano riscaldato per far sciogliere ulteriormente la vernice e amalgamare lo strato.
Una volta stesa la vernice, la si lascia asciugare all'aperto fino ad essiccazione (15/20 minuti); un ventilatore può aiutare il processo. Finita questa fase la lastra è pronta per essere incisa.
AFFUMICATURA (OPZIONALE)
- Grucce di metallo
- Cilindro stretto resistente al fuoco
- Petrolio bianco
Il processo di affumicatura permette l'annerimento della matrice in modo da creare un maggiore contrasto tra la cera e la superfice incisa della lastra. In origine veniva utilizzata costantemente sulle matrici di rame in quanto il suo colore è molto simile a quello della vernice satinata. In ogni caso oggi è un passaggio non fondamentale per l'incisione con l'acquaforte, tuttavia può comunque tornare utile per chi voglia cimentarsi, anche su matrici di altre leghe.


Una volta applicata la vernice satinata ancora fresca posiamo la matrice a testa in giù incastrando gli spigoli su un tondino di ferro robusto con due occhielli all'estremità e con un aggancio ad uncino per fissarlo ad un supporto; oppure utilizziamo due grucce di metallo posando semplicemente il fronte della matrice sui due ferri. Utilizziamo uno straccetto di cotone imbevuto di petrolio bianco all'interno di un cilindro stretto resistente al calore. La combustione del petrolio genera un fumo nero e denso, Per cui avvicinando il cilindretto alla lastra otteniamo l'annerimento della superfice. Questo avviene perché il calore della fiamma fa scogliere nuovamente la vernice e la mescola con la fuliggine generata dalla combustione dello straccetto. Importante è muovere costantemente la fiamma senza sovraesporre la matrice al calore, per evitare un 'essiccazione troppo veloce della vernice e una successiva crettatura nel momento dell'incisione.
Finita l'affumicatura si lascia raffreddare la matrice; quando questa è pronta si può cominciare ad incidere.

Vantaggi:
- Aumenta la velocità di asciugatura della vernice satinata che impiegherà 5 minuti anziché 20.
- Aumenta il contrasto cromatico fra segni incisi e vernice.
- Amalgama ancora meglio la posa della vernice satinata grazie al calore della fiamma.
Svantaggi:
- Comporta un'eccessiva essiccazione della vernice satinata, anche se controllata può portare in seguito alla crettatura dei nuovi segni incisi.
- Può rendere difficile la visibilità di segni leggeri precedentemente incisi.
- Si usa liquido infiammabile con fiamma libera, dunque è necessario prestare maggiore attenzione.
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