Realizzare un tampone in pelle per inchiostrazione
- Marco Poma
- 23 nov 2024
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 26 nov 2024
Ogni anno presso la Fondazione Il Bisonte viene fatto realizzare agli studenti del corso di specializzazione un tampone in pelle utile nell'ambito calcografico. Questo topic parlerà della sua funzione e costruzione.
La divulgazione di questo tipo di tampone è merito dell'artista ed ex-docente dell'Accademia di Belle Arti di Firenze Vairo Mongatti la quale ha tramandato questa conoscenza alla sua allieva Monica Franchini, oggi docente a sua volta dell'Accademia di Firenze e della nostra Scuola.

FUNZIONE

Il tampone in pelle è uno strumento molto utile ed utilizzato in fase di inchiostrazione per le matrici calcografiche, serve a stendere in maniera uniforme l'inchiostro e allo stesso tempo spingerlo all'interno degli incavi.
Parallelamente si può usare anche per stendere la ceramolle in preferenza all'utilizzo del rullo.
Come strumento non è indispensabile per la realizzazione di una buona stampa, tuttavia il suo possesso ne aumenta le possibilità risolutive e può sostituire l'uso della spatola di plastica la quale spesso può graffiare accidentalmente la matrice.
COSTRUZIONE
- Tondo in pelle ⌀ 25 cm
- Manico in legno
- Cartone vegetale spessore 2 mm
- Cutter/Punzone e martello
- Colla vinilica
- Cotone idrofilo
- Tondo in stoffa ⌀ 25 cm
- Filo acrilico
- Spago
- Filo metallico rame/ottone
- Pirografo
- Gomma lacca
- Occhiello a vite
Si possono realizzare diverse tiplogie di tampone: grandi, piccoli, robusti, delicati ecc. Quello che viene spiegato in questo topic è di una misura adatta per matrici di formato medio-piccolo e di una bassa difficoltà esecutiva data dai materiali facilmente reperibili.
Per prima cosa bisogna procurarsi della pelle conciata, ci sono molte rivendite di scampoli industriali su internet o in qualche pelletteria locale dove si può trovare. Le pelle dev'essere di grana liscia e di uno spessore che possa variare tra 1.5 e 2 mm.
La pelle conciata presenta due superfici di diversa lavorazione:

superficie liscia: la più utilizzata in quanto può essere pulita dall'inchiostro e permette dunque una maggiore longevità del tampone. Non idonea a tecniche che lasciano barbe o sporgenze sulla matrice come la puntasecca in quanto esse possono graffiarla danneggiandola irrimediabilmente.
superficie a pelo: è la parte interna della pelle, se usata come superficie principale è adatta all'inchiostrazione di tecniche dirette come la maniera nera in quanto il pelo raccoglie più inchiostro da inserire all'interno degli incavi. Non è soggetta ai graffi delle barbe e quindi sopperisce alle carenze dell'altra faccia ma di contro non è lavabile e dunque necessità di una manutenzione più attenta per mantenere il pelo alto.

Dalla pelle recuperata si ricava un tondo di 25 cm di diametro da tenere immerso in acqua durante la realizzazione della struttura del tampone così che la pelle si ammorbidisca per facilitarne la malleabilità.
Il manico in legno si può trovare nelle ferramente produttrici di utensili o sempre su internet, in alternativa si lavora un tondo di legno con mola per dargli una forma ergonomica.






Si usa un cartone vegetale di spessore 2 mm per tagliare 4 tondi di diametro 5,5/5/3,5/3 cm, i tondi ad eccezione del più piccolo si ritagliano nel centro della stessa misura dell'inserto del manico in legno; per tagliarli si può ricorrere ad un cutter o ad un punzone con martello. I primi tre cartoni vengono dunque inseriti ad incastro nella parte ristretta del manico ed incollati tra di loro con della colla vinilica insieme al più piccolo che senza il foro centrale funge da tappo; una volta conlcuso l'incollaggio si ottiene la base per il tampone.



Si appallottola del cotone idrofilo da appoggiare sulla base del manico, lo si modella sulla forma del tampone cercando di avvolgere anche i bordi dei cartoni ritagliati, una volta trovata la forma giusta si prende un tondo di stoffa ritagliato dello stesso diametro del tondo in pelle e lo si avvolge attorno al cotone tirando bene le estremità verso il manico e legandolo con un filo acrilico che fissi la forma del tampone; con questo passaggio il tampone deve già avere la sua forma finale che viene ora solamente rivestita dal tondo in pelle.



Si rimuove la pelle dall'acqua e la si strizza per rimuovere l'eccesso e ammorbidirla ulteriormente, la si poggia sul tampone con la superficie scelta in base alle proprie esigenze e la si tira il più possibile verso il manico facendo in modo che le pieghe si formino solo nella parte alta dei bordi verso di esso. Una volta accertatisi di avere una superficie liscia e ben tirata si lega stretta la pelle al manico con uno spago. Si taglia via con un cutter l'eccesso di stoffa e di pelle dal manico poco sopra lo spago e si aspetta almeno una giornata per far asciugare la pelle, una volta asciugata si rimuove lo spago per sostiuirlo con un materiale esteticamente più elegante come un filo in rame/ottone.




Il manico può essere personalizzato utilizzando un pirografo o anche annerito con una fiamma, una volta terminate le decorazioni lo si riveste di gomma lacca per rendere il manico impermebile e permetterne il lavaggio. Se si ha una mensola a cui appenderlo si può inserire sulla testa del manico un occhiello a vite in modo da poterlo agganciare.
Se ben tenuto il tampone è uno strumento duraturo e affidabile nel tempo oltre ad essere un bell'utensile peculiare per un'arte artigiana come l'incisione.

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